Qui troverai tante informazioni utili
per migliorare il tuo stile di vita
per una ECOLOGIA INTEGRALE
seguendo gli insegnamenti di Papa Francesco.
Buon cammino e Deo gratias!
La comunità islamica sempre più impegnata nella tutela dell’ambiente. Tante le iniziative per evitare che il mondo si trasformi in una enorme pattumiera dalle campagne di sensibilizzazione alla giornata della Moschea Verde durante la quale volontari di diverse fedi hanno ripulito le strade, potato gli alberi, sistemato le aree comuni per renderle vivibili dall’intera comunità. L’imam Nader Akkad: tutti dobbiamo contribuire al restauro del pianeta
Buongiorno a tutte,per il mese di AGOSTO vi proponiamo:
GIORNATA MONDIALE CONTRO I TEST NUCLEARI
Il 29 agosto di ogni anno si celebra la Giornata
internazionale contro i test nucleari, promossa dalle Nazioni Unite con
l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sugli effetti nocivi a
livello globale delle detonazioni di ordigni nucleari e chiedere la fine di
questi esperimenti su questi armamenti.
Sul tema esiste anche un Trattato per la messa al
bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT), che vieta le esplosioni di test
di armi nucleari e qualsiasi altra esplosione nucleare, sia per scopi civili
che militari, in tutti gli ambienti. È stato adottato dall'Assemblea Generale
delle Nazioni Unite il 10 settembre 1996, ed è stato firmato e ratificato da
170 nazioni. Il trattato però non è mai entrato in vigore perché in conformità
all'articolo XIV sono necessarie le ratifiche da parte di 44 Stati ben precisi.
Di questi, cinque paesi non hanno ancora ratificato il trattato: Cina, Egitto,
Iran, Israele e Stati Uniti; tre non hanno invece mai firmato: Corea del Nord,
India e Pakistan. Sono tutti Stati che hanno (o che vorrebbero avere) un
arsenale nucleare.
In ogni caso ufficialmente dal 1996 i test
tradizionali di armi nucleari sono cessati salvo che in India, Pakistan e Corea
del Nord. Proseguono invece i cosiddetti test subcritici (o freddi),
esperimenti che coinvolgono materiali nucleari ed eventualmente esplosivi ad
alto potenziale ma che non creano una massa critica di materiale fissile.
Storia
Nonostante possa apparire un'iniziativa nata ai tempi
della guerra fredda (tra il 1945 e il 1996 sono stati condotti in totale 2mila
test nucleari), la storia della Giornata internazionale contro i test nucleari
è piuttosto recente: venne infatti istituita il 2 dicembre 2009 con una
risoluzione adottata all'unanimità dall'Assemblea generale dell'Onu. La
risoluzione era stata promossa dal Kazakistan per celebrare il 18° anniversario
della chiusura del sito di test nucleari di Semipalatinsk, controllato
dall'URSS, avvenuta nel territorio kazako nel 1991.
Il primo test nucleare della storia è quello, celebre,
chiamato "Trinity", condotto dall'esercito degli Stati Uniti il 16
luglio 1945 nel deserto del Nuovo Messico. A questo test nucleare seguì lo
sganciamento da parte degli Stati Uniti delle bombe atomiche su Hiroshima e
Nagasaki nell'agosto 1945, che causarono 200mila vittime sull'istante mentre i
sopravvissuti soffrirono di cancro indotto dalle radiazioni.
Quante sono le armi nucleari nel
mondo?
Nonostante possano sembrare ampiamente disattesi, a
livello globale questi trattati, uniti al movimento popolare per il disarmo
hanno avuto nel tempo effetti positivi: se nel 1970 le testate atomiche nel
mondo erano 38mila salite nel 1986, a causa dei meccanismi determinati dalla
pratica della deterrenza, a oltre 69mila, i ricercatori nel 2011 ne stimavano
circa 20.500 (di cui un quarto operativo) mentre oggi dovrebbero aggirarsi
intorno alle 13mila unità.
Il calo è dovuto sostanzialmente allo smantellamento
operato da Usa e Russia, mentre negli ultimi 10 anni Regno Unito, Francia e
Israele sono sostanzialmente costanti (rispettivamente 225, 290 e 80 unità). La
Cina in 10 anni invece è cresciuta di un centinaio di testate, così come hanno
aumentato l'arsenale atomico India, Pakistan e Corea del Nord.
Per quanto diminuiti numericamente, in ogni caso il
potenziale distruttivo di questi armamenti resta totale.
In Italia ci sono armi nucleari?
Tra gli anni 60 e 70 le Forze armate italiane
avviarono progetti per lo sviluppo di un programma nucleare militare italiano
ma il mondo politico raffreddò ogni ambizione e nessun programma per
l'assemblaggio di armi nucleari venne mai di fatto messo in atto. Nel 1975 poi
l'adesione dell'Italia al TNP mise fine a ogni possibile passo ulteriore.
Attualmente, quindi, l'Italia non produce né possiede
armi nucleari ma partecipa (insieme a Belgio, Germania, Olanda e Turchia) al
programma di "condivisione nucleare" della Nato, fatto che non senza
paradossi, fa sì che testate nucleari si trovino sul suolo italiano ma sotto il
totale controllo statunitense: i codici PAL (Permissive Action Link) per
armarli restano infatti nelle mani di Washington. Gli ordigni non sono armati o
montati sugli aerei ma conservati in caveau sotterranei. Per essere utilizzate,
le bombe dovrebbero essere caricate su caccia a doppia capacità designati dalla
NATO. Ogni Paese sta modernizzando i propri caccia a capacità nucleare con
l'F-35A, l'F-18 Super Hornet o l'Eurofighter Typhoon: i caccia che portano le
bombe sono dunque di proprietà del paese ospitante.
Su quante e dove siano le bombe nucleari in Italia non
c'è nessun dato ufficiale, dato che gli Usa non confermano né smentiscono le
varie informazioni al riguardo. Per quanto riguarda l'Italia, le testate
nucleari americane si troverebbero con ogni probabilità ad Aviano e Ghedi. Per
quanto riguarda i numeri, da una quindicina di anni si parla generalmente di 50
unità ad Aviano e 20-40 a Ghedi, su un totale di 200 testate Usa in Europa. Ricerche più recenti sembrano però ridimensionare questi numeri: nel 2021
si stima che ci fossero 100 armi nucleari di proprietà degli Stati Uniti
stoccate in sei basi dei cinque Stati che aderiscono al "nuclear
sharing" della NATO.
Altro indicatore che i numeri che circolano sulle
testate nucleari collocate in Italia sino ormai superati è dato dal fatto che
in corso una completa sostituzione dell'arsenale. Le armi nucleari statunitensi
in Europa sono infatti costituite interamente da bombe a gravità di tipo B61-3
e -4, ma entro il 2024 verrà completato l'ammodernamento dell'arsenale (insieme
a quello dei jet delle nazioni ospitanti). Le nuove bombe saranno di tipo
B61-12, la cui produzione è iniziata negli Usa nei mesi scorsi: entro il 2026
ne verranno costruite 500, per un costo di 10 miliardi di dollari. Si tratta di
una nuova arma nucleare polivalente, dotata di una testata nucleare con quattro
opzioni di potenza, selezionabili a seconda dell’obiettivo da distruggere.
Viene sganciata a distanza, per essere diretta verso l’obiettivo da un sistema
satellitare. Può penetrare nel sottosuolo, esplodendo in profondità per
distruggere i bunker dei centri di comando.
La Fondazione di Pistoia ha deciso di portare 40 ragazzi diversamente abili in viaggio nel Mediterraneo. “Una pedagogia itinerante” che è una vera rivoluzione nell’affrontare le patologie più disparate, perché la riabilitazione può essere realizzata negli spazi di vita comune
Unisciti a noi per approfondire l'impatto dei cambiamenti climatici e dell'inquinamento sulla salute umana, con particolare attenzione a come le organizzazioni sanitarie possono contribuire a risolvere il problema e creare operazioni più sostenibili.