venerdì 3 novembre 2023

Clima: il futuro sarà invivibile?

 Carissime/i,

un altro video molto importante. Buona visione!

Clima: il futuro sarà invivibile?

https://www.iene.mediaset.it/video/clima-il-futuro-sara-invivibile_1282794.shtml 

 I ghiacciai sono gli indicatori più attendibili dei cambiamenti climatici. E vedere il ghiacciaio del Morteratsch ritirarsi di di oltre due chilometri in quasi 100 anni è un chiaro segno di quello che sta succedendo al nostro pianeta. Con l'aiuto Matteo Viviani e Marco Fubini capiamo quali sono le cause che stanno causando questo cambiamento e se c'è una via d'uscita...

Deo gratias! 



 

 

sabato 28 ottobre 2023

sabato 7 ottobre 2023

Vi consigliamo: documentario su Raiplay - Il fuoco del Mediterraneo

Idea per un pomeriggio GREEN insieme: un tuffo in fondo al Mar Mediterraneo con la tua comunità

Vulcani sottomarini

Il fuoco del Mediterraneo

2023 Francia 51 min
Sull'attività vulcanica che si svolge sotto la superficie terrestre c'è ancora molto da scoprire 
 
 

Il fuoco del Mediterraneo
00:51:52
Un tuffo unico nel Mar Mediterraneo con una spedizione internazionale alla ricerca di vulcani sottomarini da scoprire, guidata dal candidato agli Emmy Laurent Ballesta. Più di 100 metri sotto la superficie terrestre, dalla Sicilia a Napoli, dal Vesuvio allo Stromboli, alla scoperta della bellezza di queste montagne di fuoco.
 
 
Per poter vedere  questo filmato bisogna essere iscritti.
 
Buona visione! 




Eccoci! Programma per il prossimo futuro dalla Commissione Laudato sii

 Scarica

mercoledì 4 ottobre 2023

La nuovo Laudate Deum

 https://www.youtube.com/watch?v=yp8kj5SU6VU


 

WEBINAR PROMOSSO DALLA PIATTAFORMA LAUDATO SII: "Spiritualità ecologica: in che modo sono correlate la pace e l'ecologia integrale?"

 

Siamo lieti di invitarti al nostro prossimo webinar, "Spiritualità ecologica: in che modo sono correlate la pace e l'ecologia integrale?", in diretta streaming il 5 ottobre 2023, alle 8:00 EDT (Stati Uniti e Canada).


Dettagli chiave dell'evento


Data: 5 ottobre 2023

Relatore principale: Marie Dennis, Direttore Senior del Programma dell'Iniziativa Cattolica per la Nonviolenza, Pax Christi International.

Scopo: Ispirare e guidarti nell'allineare il tuo Piano Laudato Si' con l'Obiettivo Laudato Si' Spiritualità Ecologica per un futuro più sostenibile.

Lingua: inglese, con interpretazione in spagnolo, italiano, portoghese e francese


Iscriviti oggi

Argomenti essenziali approfonditi


✅ Come la spiritualità ecologica può essere la base per mettere in atto i nostri Piani Laudato Si'
✅ Come la spiritualità ecologica e la pace si sostengono a vicenda
✅ Il ruolo delle organizzazioni basate sulla fede nell'azione ecologica
✅ Prepararsi per la prossima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, COP 28, e comprendere le radici spirituali delle nostre azioni.


Perchè partecipare


Papa Francesco ha sottolineato il ruolo della spiritualità nella costruzione di un mondo giusto e sostenibile. Questo webinar approfondirà la connessione tra pace ed ecologia integrale e ti guiderà nell'incorporare la spiritualità nei tuoi Piani Laudato Si' per un mondo più armonioso.


Come registrarsi


Clicca su questo link per prenotare il tuo posto oggi stesso: https://shorturl.at/kuJQU.

Non esitare a inoltrare questo invito alle tue reti che potrebbero essere interessate a questo webinar.


Attendiamo con impazienza la tua partecipazione attiva il 5 ottobre.


Insieme in questo Tempo del Creato,

NOTIZIE DALLA PIATTAFORMA LAUDATO SII

 

Con l'avvicinarsi della data, vogliamo ricordarti che il 4 ottobre 2023, in concomitanza con la conclusione del Tempo del Creato, Papa Francesco emetterà la Laudate Deum (Lode a Dio), un'esortazione apostolica che approfondirà i messaggi della Laudato Si'.


In onore di questo significativo traguardo, ti invitiamo calorosamente a partecipare al webinar del Movimento Laudato Si' il 4 ottobre 2023, intitolato "Laudato Si' parte 2: una celebrazione della nuova esortazione apostolica di Papa Francesco".


Vuoi un utile promemoria per il webinar? Fai clic qui e scegli "Avvisami".


Informazioni chiave sul webinar


Data: 4 ottobre 2023

Orario: 20:00 - 21:00 Roma (21:00 Nairobi, 19:00 Londra, 15:00 Brasilia, 14:00 NYC, 11:00 Città del Messico, 12:00 San Francisco e 5 ottobre 02:00 Manila, 4:00 Sydney), 

Notifica di promemoria: fai clic qui e seleziona "Avvisami"


Punti salienti del webinar


✅ Immergiti nel contenuto della nuova esortazione apostolica di Papa Francesco, Laudate Deum, che amplifica il messaggio della Laudato Si'.

✅ Ottieni spunti dagli esperti di eco-spiritualità, attivismo e stile di vita sostenibile, evidenziando l'importanza e gli aspetti attuabili del documento.

✅ Incoraggiatevi a vicenda ad adottare attivamente le linee guida della nuova esortazione nella nostra vita quotidiana.


Ti invitiamo inoltre a condividere questo link con chiunque pensi possa trarre beneficio da "Laudato Si' parte 2: una celebrazione della nuova esortazione apostolica di Papa Francesco".


Un sentito ringraziamento per il tuo costante impegno per il benessere della nostra Terra.


Laudate Deum!


Insieme in questo Tempo del Creato,

sabato 26 agosto 2023

Tutti fratelli, una sola Casa da proteggere - Vatican

Tutti fratelli, una sola Casa da proteggere

 

 https://youtu.be/hH-amiiZtmg

 

La comunità islamica sempre più impegnata nella tutela dell’ambiente. Tante le iniziative per evitare che il mondo si trasformi in una enorme pattumiera dalle campagne di sensibilizzazione alla giornata della Moschea Verde durante la quale volontari di diverse fedi hanno ripulito le strade, potato gli alberi, sistemato le aree comuni per renderle vivibili dall’intera comunità. L’imam Nader Akkad: tutti dobbiamo contribuire al restauro del pianeta
 

lunedì 21 agosto 2023

NEWS - Mese di AGOSTO 2023 - PROPONIAMO

 

Buongiorno a tutte,per il mese di AGOSTO vi proponiamo:
 
 GIORNATA MONDIALE CONTRO I TEST NUCLEARI
 
 

Il 29 agosto di ogni anno si celebra la Giornata internazionale contro i test nucleari, promossa dalle Nazioni Unite con l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sugli effetti nocivi a livello globale delle detonazioni di ordigni nucleari e chiedere la fine di questi esperimenti su questi armamenti.

Sul tema esiste anche un Trattato per la messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT), che vieta le esplosioni di test di armi nucleari e qualsiasi altra esplosione nucleare, sia per scopi civili che militari, in tutti gli ambienti. È stato adottato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 settembre 1996, ed è stato firmato e ratificato da 170 nazioni. Il trattato però non è mai entrato in vigore perché in conformità all'articolo XIV sono necessarie le ratifiche da parte di 44 Stati ben precisi. Di questi, cinque paesi non hanno ancora ratificato il trattato: Cina, Egitto, Iran, Israele e Stati Uniti; tre non hanno invece mai firmato: Corea del Nord, India e Pakistan. Sono tutti Stati che hanno (o che vorrebbero avere) un arsenale nucleare.

In ogni caso ufficialmente dal 1996 i test tradizionali di armi nucleari sono cessati salvo che in India, Pakistan e Corea del Nord. Proseguono invece i cosiddetti test subcritici (o freddi), esperimenti che coinvolgono materiali nucleari ed eventualmente esplosivi ad alto potenziale ma che non creano una massa critica di materiale fissile.

Storia

Nonostante possa apparire un'iniziativa nata ai tempi della guerra fredda (tra il 1945 e il 1996 sono stati condotti in totale 2mila test nucleari), la storia della Giornata internazionale contro i test nucleari è piuttosto recente: venne infatti istituita il 2 dicembre 2009 con una risoluzione adottata all'unanimità dall'Assemblea generale dell'Onu. La risoluzione era stata promossa dal Kazakistan per celebrare il 18° anniversario della chiusura del sito di test nucleari di Semipalatinsk, controllato dall'URSS, avvenuta nel territorio kazako nel 1991.

Il primo test nucleare della storia è quello, celebre, chiamato "Trinity", condotto dall'esercito degli Stati Uniti il 16 luglio 1945 nel deserto del Nuovo Messico. A questo test nucleare seguì lo sganciamento da parte degli Stati Uniti delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki nell'agosto 1945, che causarono 200mila vittime sull'istante mentre i sopravvissuti soffrirono di cancro indotto dalle radiazioni.

Quante sono le armi nucleari nel mondo?

Nonostante possano sembrare ampiamente disattesi, a livello globale questi trattati, uniti al movimento popolare per il disarmo hanno avuto nel tempo effetti positivi: se nel 1970 le testate atomiche nel mondo erano 38mila salite nel 1986, a causa dei meccanismi determinati dalla pratica della deterrenza, a oltre 69mila, i ricercatori nel 2011 ne stimavano circa 20.500 (di cui un quarto operativo) mentre oggi dovrebbero aggirarsi intorno alle 13mila unità.

Il calo è dovuto sostanzialmente allo smantellamento operato da Usa e Russia, mentre negli ultimi 10 anni Regno Unito, Francia e Israele sono sostanzialmente costanti (rispettivamente 225, 290 e 80 unità). La Cina in 10 anni invece è cresciuta di un centinaio di testate, così come hanno aumentato l'arsenale atomico India, Pakistan e Corea del Nord.

Per quanto diminuiti numericamente, in ogni caso il potenziale distruttivo di questi armamenti resta totale.

In Italia ci sono armi nucleari?

Tra gli anni 60 e 70 le Forze armate italiane avviarono progetti per lo sviluppo di un programma nucleare militare italiano ma il mondo politico raffreddò ogni ambizione e nessun programma per l'assemblaggio di armi nucleari venne mai di fatto messo in atto. Nel 1975 poi l'adesione dell'Italia al TNP mise fine a ogni possibile passo ulteriore.

Attualmente, quindi, l'Italia non produce né possiede armi nucleari ma partecipa (insieme a Belgio, Germania, Olanda e Turchia) al programma di "condivisione nucleare" della Nato, fatto che non senza paradossi, fa sì che testate nucleari si trovino sul suolo italiano ma sotto il totale controllo statunitense: i codici PAL (Permissive Action Link) per armarli restano infatti nelle mani di Washington. Gli ordigni non sono armati o montati sugli aerei ma conservati in caveau sotterranei. Per essere utilizzate, le bombe dovrebbero essere caricate su caccia a doppia capacità designati dalla NATO. Ogni Paese sta modernizzando i propri caccia a capacità nucleare con l'F-35A, l'F-18 Super Hornet o l'Eurofighter Typhoon: i caccia che portano le bombe sono dunque di proprietà del paese ospitante.

Su quante e dove siano le bombe nucleari in Italia non c'è nessun dato ufficiale, dato che gli Usa non confermano né smentiscono le varie informazioni al riguardo. Per quanto riguarda l'Italia, le testate nucleari americane si troverebbero con ogni probabilità ad Aviano e Ghedi. Per quanto riguarda i numeri, da una quindicina di anni si parla generalmente di 50 unità ad Aviano e 20-40 a Ghedi, su un totale di 200 testate Usa in Europa. Ricerche più recenti sembrano però ridimensionare questi numeri: nel 2021 si stima che ci fossero 100 armi nucleari di proprietà degli Stati Uniti stoccate in sei basi dei cinque Stati che aderiscono al "nuclear sharing" della NATO.

Altro indicatore che i numeri che circolano sulle testate nucleari collocate in Italia sino ormai superati è dato dal fatto che in corso una completa sostituzione dell'arsenale. Le armi nucleari statunitensi in Europa sono infatti costituite interamente da bombe a gravità di tipo B61-3 e -4, ma entro il 2024 verrà completato l'ammodernamento dell'arsenale (insieme a quello dei jet delle nazioni ospitanti). Le nuove bombe saranno di tipo B61-12, la cui produzione è iniziata negli Usa nei mesi scorsi: entro il 2026 ne verranno costruite 500, per un costo di 10 miliardi di dollari. Si tratta di una nuova arma nucleare polivalente, dotata di una testata nucleare con quattro opzioni di potenza, selezionabili a seconda dell’obiettivo da distruggere. Viene sganciata a distanza, per essere diretta verso l’obiettivo da un sistema satellitare. Può penetrare nel sottosuolo, esplodendo in profondità per distruggere i bunker dei centri di comando.

 https://www.youtube.com/watch?v=CoMXPfjpym0


 

 

 

giovedì 17 agosto 2023

Insieme, in mezzo al Creato: una nuova frontiera di cura grazie alla MAiC

 

Insieme, in mezzo al Creato: una nuova frontiera di cura grazie alla MAiC

 

 https://youtu.be/3Czf9fvRNC4


 La Fondazione di Pistoia ha deciso di portare 40 ragazzi diversamente abili in viaggio nel Mediterraneo. “Una pedagogia itinerante” che è una vera rivoluzione nell’affrontare le patologie più disparate, perché la riabilitazione può essere realizzata negli spazi di vita comune

"La cura del creato è cura della salute umana" WEBINAR della Piattaforma Laudato SII

"La cura del creato è cura della salute umana"

 

 https://youtu.be/g4l03e0Frmk


 Unisciti a noi per approfondire l'impatto dei cambiamenti climatici e dell'inquinamento sulla salute umana, con particolare attenzione a come le organizzazioni sanitarie possono contribuire a risolvere il problema e creare operazioni più sostenibili.

 

mercoledì 5 luglio 2023

NEWS - Mese di LUGLIO 2023 - PROPONIAMO

Buongiorno a tutte,per il mese di LUGLIO vi proponiamo:
 
 
 

Il Mare Mediterraneo è un mare ricco di storia, cultura, bellezza e biodiversità. Ma anche un ecosistema molto fragile esposto a grandi rischi che richiede di essere tutelato. 

Anche per questo, l8 luglio, si celebra la Giornata internazionale del Mar Mediterraneo. 

Viene istituita nel 2014 grazie alla collaborazione di Earth Day Italia e con l’apporto fondamentale della Marina Militare Italiana.

Un’’occasione per aumentare la consapevolezza sul suo stato di salute e sui pericoli che lo minacciano.

Il Mare dove per molti è terminato il viaggio

Purtroppo da molti, troppi anni, il Mare Nostrum viene tristemente nominato, per tutti coloro che in quel mare hanno perso la vita. Donne, uomini e bambini che hanno tentato di attraversarlo, in fuga dalla guerra o dalla fame e ne sono stati inghiottiti. Inoltre per ricordare i ripetuti, fallimentari tentativi, di dare una risposta europea alla crisi dei migranti e la sconfitta del tema dei diritti umani, di cui spesso si perde traccia, oltre che in mare, nel dibattito pubblico e politico. 

Il significato della Giornata internazionale

Rimane il significato fondante della Giornata Internazionale del Mar Mediterraneo che resta legato all’ambiente, dato che lo sfruttamento delle risorse naturali sono all’origine anche delle povertà, delle guerre e delle migrazioni che ne conseguono, provocando disuguaglianza e discriminazione.

Uno stato di salute precario

Il Mediterraneo è l’habitat di oltre 12mila specie, tra il 4% e il 12% della biodiversità marina mondiale. Ma anche uno dei luoghi più minacciati dell’intero pianeta, data la presenza di migliaia di rifiuti che vi si stabilizzano ogni anno. Uno studio afferma che l’Italia è nella Top3 dei Paesi che riempiono di plastica il Mediterraneo, con 34mila tonnellate di rifiuti ogni anno, assieme a Egitto e Turchia. Le previsioni sono catastrofiche: la quantità di plastica nel Mediterraneo è destinata a crescere del 4% ogni anno. Secondo la FAO, Food and Agriculture Organization, l’area marina che tiene insieme Mar Mediterraneo e Mar Nero è quella soggetta a maggiore sfruttamento ittico. Il Mediterraneo è attualmente il mare più sovrasfruttato del mondo, con oltre il 90% di stock pescati oltre quello che è considerato il livello sostenibile, vale a dire, al di sopra del rendimento massimo sostenibile. Attualmente le specie più importanti a livello commerciale nel Mar Mediterraneo, sono sfruttate 10 volte di più rispetto a quanto consigliato dagli scienziati. Un altro pericolo che colpisce il Mare Nostrum è costituito dal cambiamento climatico che porta all’aumento della temperatura dell’acqua: mentre la temperatura media dell’aria in tutto il mondo e di circa 1,1ºC in più, quella del Mare Nostrum arriva a 1,5ºC. e si prevede un aumento di 2-3ºC entro il 2050.

Le indicazioni, disattese, della Convenzione di Barcellona

Una delle mancanze principali che viene attribuita all’Italia, è quella di non rispettare in modo analitico gli obblighi previsti dalla Convenzione di Barcellona, istituita nel 1976, e che consiste nell’attuazione di azioni precauzionali per prevenire, combattere ed eliminare l’inquinamento dell’area del Mar Mediterraneo e per proteggere e valorizzare l’ambiente marino dell’area. La Convenzione inoltre invita le Parti a lavorare in maniera congiunta e promuove attività per lo sviluppo sostenibile delle Comunità del Mediterraneo.

Le grandi minacce per l’ambiente mediterraneo

Secondo lo studio, esistono otto grandi minacce per l’ambiente del Mediterraneo.