domenica 22 gennaio 2023

NEWS dalla piattaforma Laudato sii - WEBINAR

 La nostra nuova serie di webinar inizia il 23 gennaio!

 

Siamo entusiasti di annunciare la nostra nuova serie di webinar mensili - "In cammino con la piattaforma d'azione Laudato Si'" - dedicata a te e al tuo cammino verso l'ecologia integrale.


Il primo webinar della serie, "Meraviglia e stupore: Come l'eco-spiritualità può ispirarci nel 2023", avrà inizio il 23 gennaio alle 8:00 EST (UTC-5, 14:00 Roma, 7:00 Città del Messico, 16:00 Nairobi, 10:00 Buenos Aires). 

 

Il webinar sarà disponibile in inglese e spagnolo.

 

 

 ISCRIZIONE

 

Questa coinvolgente conversazione con la dott.ssa Erin Lothes, autrice di Inspired

Sostenibilità: Piantare semi per l'azione e Senior Manager del programma Animatori della Laudato Si', esplorerà come:


Un senso di meraviglia e di stupore può sostenere il vostro impegno concreto per l'ecologia integrale.


L'ecospiritualità collega voi e la vostra fede cattolica con l'ambiente.


Impegnare la testa, il cuore e le mani vi renderà migliori praticanti della sostenibilità ambientale.


Per discernere in preghiera i vostri obiettivi personali della Piattaforma d'azione Laudato Si' per il prossimo anno.





Unitevi a noi online il 23 gennaio alle 8:00 EST (UTC-5, 14:00 Roma, 7:00 Città del Messico, 16:00 Nairobi, 10:00 Buenos Aires) per "Meraviglia e stupore: Come l'eco-spiritualità può ispirarci nel 2023".


Assicuratevi di iscrivervi a questa nuova serie di webinar mensili, in cui un gruppo eterogeneo di relatori condividerà la propria esperienza e i propri consigli pratici per informare, ispirare e rafforzare il vostro cammino nella Laudato Si'.



Registratevi oggi stesso!



Vostri nella fede,

Team della Piattaforma d'Azione Laudato Si'

 


 

martedì 17 gennaio 2023

CUCINA GREEN - SUGGERIMENTI PER CAMBIARE MODO DI FARE

 In cucina ci sono moltissimi trucchetti green da mettere in atto per un minore impatto ambientale e molte volte anche con un notevole ritorno economico. Ne proponiamo due sperimentati e alla portata di tutti. Invitiamo a condividere le vostre scelte ecologiche per la cura della casa (solo consigli sperimentati!).

 


Cottura passiva

La pasta può essere cotta a fuoco spento con un rilevante risparmio di gas e quindi un calo di costi in bolletta e un beneficio per la salute del pianeta con il risparmio di combustibili non rinnovabili.

 

Si procede in questo modo: portare ad ebollizione l’acqua salata come al solito. Attenzione anche a non eccedere nel consumo d’acqua: solitamente si consiglia di usare ogni 100 gr di pasta 1 litro d’acqua, ma si può ridurre a 700 ml risparmiando questo prezioso liquido a cui non tutti hanno accesso.

Dunque: far bollire l’acqua salata, buttarvi la pasta, riportare l’acqua ad ebollizione, spegnere il gas e mettere subito il coperchio per evitare dispersione di calore. Di tanto in tanto dare una mescolata, come di consueto. Occorreranno circa un paio di minuti in più di cottura (a seconda del formato di pasta). Scolare e condire a piacere.

La pasta risulterà di aspetto migliore rispetto alla cottura tradizionale. Provare per credere!

 

La cottura passiva funziona anche per la minestrina, per il riso bollito, per le verdure bollite; certamente adatto per verdure a foglia, finocchi, verdure tagliate a pezzetti; per le verdure di grosse dimensioni si può provare… al limite si può sempre riaccendere il fuoco se non cuociono. L’acqua di cottura può poi essere utilizzata come brodo vegetale, per lavare le pentole, una volta raffreddata per innaffiare le piante.

Per mantenere le proprietà nutrizionali, si consiglia però di consumare le verdure crude, al vapore o stufate con un filo d’olio extra vergine d’oliva e un po’ d’acqua per le verdure che richiedono una cottura prolungata.

 

 Detersivo per piatti ecologico

Soprattutto d’inverno solitamente buttiamo molte bucce di agrumi. È la stagione giusta per provare questo detersivo antibatterico biodegradabile al 100%, auto-prodotto con scarti alimentari e due ingredienti che non mancano in cucina.

 

Ingredienti:

400 gr di bucce di agrumi

300 ml di aceto

200 ml di acqua

100 gr di sale

 

Preparazione

Far bollire tutti gli ingredienti per circa 10 minuti a fiamma non troppo viva e con il coperchio per non far evaporare tutti i liquidi; quando le bucce si sono ammorbidite, togliere dal fuoco e frullare con un frullatore ad immersione fino ad ottenere una crema densa e omogenea.

 

Uso

Il detersivo non va disperso nell’acqua di lavaggio (non fa schiuma) ma se ne preleva una piccola quantità con la spugna o la paglietta e si strofinano pentole e stoviglie da lavare, quindi si sciacqua.

All’azione antibatterica dell’aceto si associa una sorprendente azione sgrassante e lucidante; inoltre questo detersivo è meno aggressivo sulle mani rispetto ai prodotti chimici e  mantiene un gradevolissimo profumo di agrumi.

Ottimo anche per pulire e lucidare lavandini e piani di lavoro in acciaio.

domenica 8 gennaio 2023

NEWS - Mese di gennaio 2023 - PROPONIAMO

 Buongiorno a tutte e buon anno nuovo,

per il mese di gennaio l'appuntamento che vi proponiamo è:

 

16 gennaio 2023: Giornata mondiale della neve (terza domenica di gennaio). 

La Giornata mondiale della neve è stata istituita nel 2012 per promuovere la conoscenza degli sport invernali tra i giovani e per favorire la riflessione sull’importanza di salvaguardare la neve per le generazioni future.
 L’ICONA SALUS POPULI ROMANI
 


PATRIARCALE BASILICA PAPALE DI SANTA MARIA MAGGIORE - ROMA

(Ultima Domenica del mese di Gennaio)

Festa della
Traslazione dell’Icona della Salus Populi Romani
 

La Vergine Maria (Vergine prima, durante e dopo il parto) per opera dello Spirito Santo ha generato il Salvatore dell'uomo Gesù Cristo il Dio-Uomo l'"Acheropita" Divina. Anche per la Madre di Dio esiste una "immagine acheropita" ossia non dipinta da mano d’uomo, molto antica: la Madre di Dio di Lidda, detta anche "Madonna di Roma o Salus Populi Romani".

 La tradizione di questa icona fa risalire la sua origine al tempo degli Apostoli. Quando Pietro e Giovanni ebbero convertito una grande folla a Lidda in palestina, vi eressero una chiesa consacrata alla Madre di Dio. Chiesero poi a Maria di visitare quella chiesa, ma la Madre di Dio rispose: "Andate con gioia, perché io sarò con voi!".

 Quando gli Apostoli arrivarono alla chiesa di Lidda, trovarono su una delle sue colonne un'immagine della Madre di Dio, miracolosamente fatta "senza mano d'uomo". Più tardi, la Vergine in persona visitò questa chiesa: benedisse l'immagine e le conferì la grazia di compiere miracoli. San Luca Evangelista vuole la Tradizione, che ricopiasse questa immagine facendone copia.  L’immagine di San Luca fu poi custodita gelosamente.  Alla vigilia dell'iconoclasmo, ossia di quel movimento (composto da presunti difensori della fede ispirati dal Diavolo) che voleva distruggere tutte le immagini sacre, un monaco palestinese, San Germano, custodì questa immagine miracolosa portandola con se a Costantinopoli, dove in seguito fu eletto Patriarca.  Quando nel 730 l'imperatore Leone l'Isaurico scatenò la distruzione delle icone, il Patriarca San Germano, fervente difensore della sacre immagini, fu destituito dalla sua carica ed esiliato.  San Germano insieme al grande Padre della Chiesa San Giovanni Damasceno detto il Teologo dell’Immagine (che ha scritto opere fondamentali per il culto dell’immagine) nelle loro argomentazioni dimostrarono che si poteva tranquillamente venerare le Sacre Immagini perché con l'Incarnazione, è stata radicalmente mutata la relazione fra il Creatore e le creature, nell’immagine si venera il Creatore non l’immagine in se.

 San Germano visto il rischio di distruzione della Salus, prima di imbarcarsi, scrisse una lettera al Papa San Gregorio Magno, la fissò sull'icona e l'affidò al mare.  L'icona arrivò fino a Roma. San Gregorio, avvertito da un sogno, la ricevette col clero, in preghiera, sulla riva del Tevere. Quando il Papa ebbe terminato la preghiera, l'icona si sollevò e venne a posarsi tra le sue mani. Fu portata in processione fino a San Pietro, e lì esposta alla venerazione dei fedeli.

 L’icona si trova nella Patriarcale Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, a Roma chiamata anche "Santa Maria della Neve", perché una prodigiosa nevicata il 5 agosto avrebbe delimitato il perimetro per l'edificazione della precedente basilica liberiana. La Basilica di Santa Maria Maggiore, una delle quattro grandi basiliche patriarcali è il primo santuario consacrato alla Madre di Dio in Roma e in Occidente, fu costruita sotto Papa Sisto III (432-440) e costituisce il monumento celebrativo del Concilio di Efeso (431), il quale assieme alla Divinità di Cristo definiva anche la Divina Maternità di Maria, conferendole il titolo di Theotòkos.

 Nel secolo XVI si ricorda il miracolo più grande attribuito a questa immagine. Roma era invasa dalla peste il Papa San Pio V portò in processione l’icona fino a San Pietro. Prima di arrivare alla Basilica ci fu un grande prodigio luminoso nel cielo: tutto il popolo lo vide distintamente. Il Papa comprese che la peste sarebbe presto finita come di fatto accadde da lì a poco tempo. L'origine di questa icona, ha un'importanza fondamentale per l'iconografia e la sua influenza sull'arte cristiana fu immensa. Essa infatti servì da modello a parecchie icone italiane fino al secolo XV, e venne interpretata ancora più tardi dagli artisti del Rinascimento.

 È la più antica immagine della Vergine conosciuta in Cina perché portata dai primi padri missionari che erano Gesuiti. In Etiopia esistevano migliaia di copie esatte dell'icona di Roma, che divenne l'icona canonica di questo paese. La si trova anche in Russia, dipinta da Teofane il Greco nella chiesa della Trasfigurazione a Novgorod, alla fine del secolo XVI (in seguito deve essere sparita, perché le pubblicazioni moderne su questa chiesa non ne parlano).

 Sebbene nel Medioevo l'icona di Santa Maria Maggiore non poteva essere copiata senza uno speciale permesso, fu molto diffusa in Occidente, soprattutto tra i Gesuiti, che la facevano riprodurre per le Congregazioni Mariane. Roma la considerava come la sua protettrice, e le diede il titolo di Salus Populi Romani, anche se tutti i cattolici sentendosi Apostolici e Romani si sentono di appartenerle.

 Per questa icona il Papa Paolo V fece costruire nel 1611 una bellissima cappella a Santa Maria Maggiore. Papa Pio XII le rese omaggio, quando proclamò il dogma dell'Assunzione nel 1950. Ogni anno il Papa immancabilmete si reca a portarLe omaggio. Il Sindaco di Roma in questo giorno, ogni anno, Le porta in dono un calice votivo, per chiedere alla Salus Populi Romani nome di tutti i romani, aiuto, protezione e salvezza. 

 Ora la copia che vediamo qui riprodotta eseguita per il Grande Giubileo del 2000 accompagna la Croce dei Giovani che è stata presente a Sydney (Australia) dove il Papa Benedetto XVI si è recato per la Giornata Mondiale della Gioventù.

La festa detta "della traslazione dell’Icona della Salus Populi Romani" è stabilita nella ultima Domenica del mese di Gennaio.

 

 

La neve merita di essere festeggiata. Non fossʼaltro che per la sua fondamentale importanza nel ciclo dell’acqua e per l’intero ecosistema. La neve è un fenomeno che ha sempre diviso: se per alcuni rappresenta ansia e caos per i possibili disagi che provoca al traffico stradale, per i servizi che
si paralizzano e perché sovente interrompe il corso delle giornate secondo i programmi stabiliti, per altri è pura gioia: pensiamo ai bambini che non si devono preoccupare di raggiungere alcun luogo lavorativo, ma che possono semplicemente infilare guanti e berretto e decidere come approfittare di
una giornata imbiancata.

Una vera manna dal cielo

Quando pensiamo alla neve come fenomeno strettamente naturale molti sono i meriti che le vanno riconosciuti. Gli studiosi ci confermano che è fondamentale per l’intero ecosistema del nostro pianeta. 

Pochissimi si ricordano che senza la neve è impossibile ricaricare le falde acquifere o garantire il curioso processo di “sminuzzamento” del terreno che lo rende pronto a raccogliere le semine primaverili. Quando la neve si scioglie, processo che normalmente avviene lentamente, essa va a unirsi goccia dopo goccia all’acqua del sottosuolo. È proprio da quest’acqua che le piante si possono nutrire durante l’inverno, ma anche durante i periodi di siccità prolungata. I fiocchi di neve sono anche un potente isolante termico che permette di isolare le radici degli alberi dal gelo. Più neve, più produttività nei campi, e per le zone che vivono di agricoltura, i fiocchi bianchi sono una vera e propria manna dal cielo. Non è un caso che le nonne e i nonni dicevano “sotto la neve pane, sotto l’acqua fame”. Ancora oggi nel mondo, in alcuni luoghi dove nevica spesso, si conservano le provviste alimentari sotto la neve. 

Ma il proverbio citato sopra si riferiva, appunto, anche al fatto che sotto la neve il grano e altri cereali sono coccolati e quindi si ottiene un miglior raccolto. Questi sono i benefici che concernono l’agricoltura e la conservazione degli alimenti, ma ce ne sono altri ancora più diretti e immediati per le persone. La neve è per esempio capace di liberarci dallo smog purificando l’aria. La pioggia è dieci volte meno efficace. Se la diminuzione dello smog è un effetto positivo delle nevicate per la salute di tutti noi, questo non è l’unico toccasana di cui è capace la coltre bianca. 

È comprovato che migliora la circolazione sanguigna, serve a tonificare la pelle, diminuisce i dolori e le infiammazioni. Anche le infezioni diminuiscono per le basse temperature, che non permettono a molti batteri di sopravvivere. Oltre ai benefici fisici, ci sono poi quelli psicologici: pare che vedere cadere i fiocchi di neve e contemplare il paesaggio innevato migliori il nostro benessere mentale.

https://www.youtube.com/watch?v=s6qmMGeUA7Q&t=62s

 


 Per ulteriori approfondimenti sulla NEVE, si consiglia la visione del mini documentario qui sotto.

https://youtu.be/c8dUwwtJAAI


 
«Dovremmo imparare dalla neve a entrare nella vita degli altri con quella grazia e quella capacità di stendere un velo di bellezza sulle cose». 

(Don Cristiano Mauri)

 Interessante vero? 

Deo gratias! alla prossima

Commissione Laudato sii