Qui troverai tante informazioni utili
per migliorare il tuo stile di vita
per una ECOLOGIA INTEGRALE
seguendo gli insegnamenti di Papa Francesco.
Buon cammino e Deo gratias!
La nostra nuova serie di webinar inizia il 23 gennaio!
Siamo
entusiasti di annunciare la nostra nuova serie di webinar mensili - "In
cammino con la piattaforma d'azione Laudato Si'" - dedicata a te e al
tuo cammino verso l'ecologia integrale.
Il
primo webinar della serie, "Meraviglia e stupore: Come
l'eco-spiritualità può ispirarci nel 2023", avrà inizio il 23 gennaio
alle 8:00 EST (UTC-5, 14:00 Roma, 7:00 Città del Messico, 16:00 Nairobi,
10:00 Buenos Aires).
Il webinar sarà disponibile in inglese e spagnolo.
Questa coinvolgente conversazione con la dott.ssa Erin Lothes, autrice di Inspired
Sostenibilità: Piantare semi per l'azione e Senior Manager del programma Animatori della Laudato Si', esplorerà come:
Un senso di meraviglia e di stupore può sostenere il vostro impegno concreto per l'ecologia integrale.
L'ecospiritualità collega voi e la vostra fede cattolica con l'ambiente.
Impegnare la testa, il cuore e le mani vi renderà migliori praticanti della sostenibilità ambientale.
Per discernere in preghiera i vostri obiettivi personali della Piattaforma d'azione Laudato Si' per il prossimo anno.
Unitevi a noi online il
23 gennaio alle 8:00 EST (UTC-5, 14:00 Roma, 7:00 Città del Messico,
16:00 Nairobi, 10:00 Buenos Aires) per "Meraviglia e stupore: Come
l'eco-spiritualità può ispirarci nel 2023".
Assicuratevi
di iscrivervi a questa nuova serie di webinar mensili, in cui un gruppo
eterogeneo di relatori condividerà la propria esperienza e i propri
consigli pratici per informare, ispirare e rafforzare il vostro cammino
nella Laudato Si'.
In cucina ci sono moltissimi trucchetti green da mettere in
atto per un minore impatto ambientale e molte volte anche con un notevole
ritorno economico. Ne proponiamo due sperimentati e alla portata di tutti.
Invitiamo a condividere le vostre scelte ecologiche per la cura della casa
(solo consigli sperimentati!).
Cottura passiva
La pasta può essere cotta a fuoco spento con un rilevante
risparmio di gas e quindi un calo di costi in bolletta e un beneficio per la
salute del pianeta con il risparmio di combustibili non rinnovabili.
Si procede in questo modo: portare ad ebollizione l’acqua
salata come al solito. Attenzione anche a non eccedere nel consumo d’acqua: solitamente
si consiglia di usare ogni 100 gr di pasta 1 litro d’acqua, ma si può ridurre a
700 ml risparmiando questo prezioso liquido a cui non tutti hanno accesso.
Dunque: far bollire l’acqua salata, buttarvi la pasta,
riportare l’acqua ad ebollizione, spegnere il gas e mettere subito il coperchio
per evitare dispersione di calore. Di tanto in tanto dare una mescolata, come
di consueto. Occorreranno circa un paio di minuti in più di cottura (a seconda
del formato di pasta). Scolare e condire a piacere.
La pasta risulterà di aspetto migliore rispetto alla cottura
tradizionale. Provare per credere!
La cottura passiva funziona anche per la minestrina, per il
riso bollito, per le verdure bollite; certamente adatto per verdure a foglia,
finocchi, verdure tagliate a pezzetti; per le verdure di grosse dimensioni si
può provare… al limite si può sempre riaccendere il fuoco se non cuociono.
L’acqua di cottura può poi essere utilizzata come brodo vegetale, per lavare le
pentole, una volta raffreddata per innaffiare le piante.
Per mantenere le proprietà nutrizionali, si consiglia però di
consumare le verdure crude, al vapore o stufate con un filo d’olio extra
vergine d’oliva e un po’ d’acqua per le verdure che richiedono una cottura prolungata.
Detersivo per
piatti ecologico
Soprattutto d’inverno solitamente buttiamo molte bucce di
agrumi. È la stagione giusta per provare questo detersivo antibatterico biodegradabile
al 100%, auto-prodotto con scarti alimentari e due ingredienti che non mancano in
cucina.
Ingredienti:
400 gr di bucce di agrumi
300 ml di aceto
200 ml di acqua
100 gr di sale
Preparazione
Far bollire tutti gli ingredienti per circa 10 minuti a
fiamma non troppo viva e con il coperchio per non far evaporare tutti i
liquidi; quando le bucce si sono ammorbidite, togliere dal fuoco e frullare con
un frullatore ad immersione fino ad ottenere una crema densa e omogenea.
Uso
Il detersivo non va disperso nell’acqua di lavaggio (non fa
schiuma) ma se ne preleva una piccola quantità con la spugna o la paglietta e
si strofinano pentole e stoviglie da lavare, quindi si sciacqua.
All’azione antibatterica dell’aceto si associa una
sorprendente azione sgrassante e lucidante; inoltre questo detersivo è meno
aggressivo sulle mani rispetto ai prodotti chimici e mantiene un gradevolissimo profumo di agrumi.
Ottimo anche per pulire e lucidare lavandini e piani di
lavoro in acciaio.
La Giornata mondiale della neve è stata istituita nel 2012 per promuovere la conoscenza degli sport invernali tra i giovani e per favorire la riflessione sull’importanza di salvaguardare la neve per le generazioni future.
L’ICONA SALUS POPULI ROMANI
PATRIARCALE BASILICA PAPALE DI SANTA MARIA MAGGIORE - ROMA (Ultima Domenica del mese di Gennaio) Festa della Traslazione
dell’Icona
della Salus Populi Romani
La Vergine Maria (Vergine prima, durante e dopo il parto) per opera dello
Spirito Santo ha generato il Salvatore dell'uomo Gesù Cristo il Dio-Uomo
l'"Acheropita" Divina. Anche per la Madre di Dio esiste una
"immagine acheropita" ossia non dipinta da mano d’uomo, molto
antica: la Madre di Dio di Lidda, detta anche "Madonna di Roma o Salus
Populi Romani".
La tradizione di questa icona fa
risalire la sua origine al tempo degli Apostoli. Quando Pietro e Giovanni
ebbero convertito una grande folla a Lidda in palestina, vi eressero una
chiesa consacrata alla Madre di Dio. Chiesero poi a Maria di visitare quella
chiesa, ma la Madre di Dio rispose: "Andate con gioia, perché io sarò
con voi!".
Quando gli Apostoli arrivarono alla
chiesa di Lidda, trovarono su una delle sue colonne un'immagine della Madre
di Dio, miracolosamente fatta "senza mano d'uomo". Più tardi, la
Vergine in persona visitò questa chiesa: benedisse l'immagine e le conferì la
grazia di compiere miracoli. San Luca Evangelista vuole la Tradizione, che
ricopiasse questa immagine facendone copia. L’immagine di San Luca fu poi custodita
gelosamente. Alla vigilia dell'iconoclasmo, ossia di
quel movimento (composto da presunti difensori della fede ispirati dal
Diavolo) che voleva distruggere tutte le immagini sacre, un monaco
palestinese, San Germano, custodì questa immagine miracolosa portandola con
se a Costantinopoli, dove in seguito fu eletto Patriarca. Quando nel 730 l'imperatore Leone
l'Isaurico scatenò la distruzione delle icone, il Patriarca San Germano,
fervente difensore della sacre immagini, fu destituito dalla sua carica ed
esiliato. San Germano insieme al grande Padre
della Chiesa San Giovanni Damasceno detto il Teologo dell’Immagine (che ha
scritto opere fondamentali per il culto dell’immagine) nelle loro
argomentazioni dimostrarono che si poteva tranquillamente venerare le Sacre
Immagini perché con l'Incarnazione, è stata radicalmente mutata la relazione
fra il Creatore e le creature, nell’immagine si venera il Creatore non
l’immagine in se.
San Germano visto il rischio di
distruzione della Salus, prima di imbarcarsi, scrisse una lettera al Papa San
Gregorio Magno, la fissò sull'icona e l'affidò al mare. L'icona arrivò fino a Roma. San
Gregorio, avvertito da un sogno, la ricevette col clero, in preghiera, sulla
riva del Tevere. Quando il Papa ebbe terminato la preghiera, l'icona si
sollevò e venne a posarsi tra le sue mani. Fu portata in processione fino a
San Pietro, e lì esposta alla venerazione dei fedeli.
L’icona si trova nella Patriarcale
Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, a Roma chiamata anche "Santa
Maria della Neve", perché una prodigiosa nevicata il 5 agosto avrebbe
delimitato il perimetro per l'edificazione della precedente basilica
liberiana. La Basilica di Santa Maria Maggiore,
una delle quattro grandi basiliche patriarcali è il primo santuario
consacrato alla Madre di Dio in Roma e in Occidente, fu costruita sotto Papa
Sisto III (432-440) e costituisce il monumento celebrativo del Concilio di
Efeso (431), il quale assieme alla Divinità di Cristo definiva anche la
Divina Maternità di Maria, conferendole il titolo di Theotòkos.
Nel secolo XVI si ricorda il miracolo
più grande attribuito a questa immagine. Roma era invasa dalla peste il Papa
San Pio V portò in processione l’icona fino a San Pietro. Prima di arrivare
alla Basilica ci fu un grande prodigio luminoso nel cielo: tutto il popolo lo
vide distintamente. Il Papa comprese che la peste sarebbe presto finita come
di fatto accadde da lì a poco tempo. L'origine di questa icona, ha
un'importanza fondamentale per l'iconografia e la sua influenza sull'arte
cristiana fu immensa. Essa infatti servì da modello a parecchie icone italiane
fino al secolo XV, e venne interpretata ancora più tardi dagli artisti del
Rinascimento.
È la più antica immagine della Vergine
conosciuta in Cina perché portata dai primi padri missionari che erano
Gesuiti. In Etiopia esistevano migliaia di copie esatte dell'icona di Roma,
che divenne l'icona canonica di questo paese. La si trova anche in Russia, dipinta da
Teofane il Greco nella chiesa della Trasfigurazione a Novgorod, alla fine del
secolo XVI (in seguito deve essere sparita, perché le pubblicazioni moderne
su questa chiesa non ne parlano).
Sebbene nel Medioevo l'icona di Santa
Maria Maggiore non poteva essere copiata senza uno speciale permesso, fu
molto diffusa in Occidente, soprattutto tra i Gesuiti, che la facevano
riprodurre per le Congregazioni Mariane. Roma la considerava come la sua protettrice,
e le diede il titolo di Salus Populi Romani, anche se tutti i cattolici
sentendosi Apostolici e Romani si sentono di appartenerle.
Per questa icona il Papa Paolo V fece
costruire nel 1611 una bellissima cappella a Santa Maria Maggiore. Papa Pio
XII le rese omaggio, quando proclamò il dogma dell'Assunzione nel 1950. Ogni anno il Papa immancabilmete si
reca a portarLe omaggio. Il Sindaco di Roma in questo giorno,
ogni anno, Le porta in dono un calice votivo, per chiedere alla Salus Populi
Romani nome di tutti i romani, aiuto, protezione e salvezza.
Ora la copia che vediamo qui riprodotta
eseguita per il Grande Giubileo del 2000 accompagna la Croce dei Giovani che
è stata presente a Sydney (Australia) dove il Papa Benedetto XVI si è
recato per la Giornata Mondiale della Gioventù.
La festa detta "della traslazione
dell’Icona della Salus Populi Romani" è stabilita nella ultima Domenica
del mese di Gennaio.
La neve merita di essere festeggiata. Non fossʼaltro che per la sua fondamentale importanza nel ciclo dell’acqua e per l’intero ecosistema. La neve è un fenomeno che ha sempre diviso: se per alcuni rappresenta ansia e caos per i possibili disagi che provoca al traffico stradale, per i servizi che si paralizzano e perché sovente interrompe il corso delle giornate secondo i programmi stabiliti, per altri è pura gioia: pensiamo ai bambini che non si devono preoccupare di raggiungere alcun luogo lavorativo, ma che possono semplicemente infilare guanti e berretto e decidere come approfittare di una giornata imbiancata.
Una vera manna dal cielo
Quando pensiamo alla neve come fenomeno strettamente naturale molti sono i meriti che le vanno riconosciuti. Gli studiosi ci confermano che è fondamentale per l’intero ecosistema del nostro pianeta.
Pochissimi si ricordano che senza la neve è impossibile ricaricare le falde acquifere o garantire il curioso processo di “sminuzzamento” del terreno che lo rende pronto a raccogliere le semine primaverili. Quando la neve si scioglie, processo che normalmente avviene lentamente, essa va a unirsi goccia dopo goccia all’acqua del sottosuolo. È proprio da quest’acqua che le piante si possono nutrire durante l’inverno, ma anche durante i periodi di siccità prolungata. I fiocchi di neve sono anche un potente isolante termico che permette di isolare le radici degli alberi dal gelo. Più neve, più produttività nei campi, e per le zone che vivono di agricoltura, i fiocchi bianchi sono una vera e propria manna dal cielo. Non è un caso che le nonne e i nonni dicevano “sotto la neve pane, sotto l’acqua fame”. Ancora oggi nel mondo, in alcuni luoghi dove nevica spesso, si conservano le provviste alimentari sotto la neve.
Ma il proverbio citato sopra si riferiva, appunto, anche al fatto che sotto la neve il grano e altri cereali sono coccolati e quindi si ottiene un miglior raccolto. Questi sono i benefici che concernono l’agricoltura e la conservazione degli alimenti, ma ce ne sono altri ancora più diretti e immediati per le persone. La neve è per esempio capace di liberarci dallo smog purificando l’aria. La pioggia è dieci volte meno efficace. Se la diminuzione dello smog è un effetto positivo delle nevicate per la salute di tutti noi, questo non è l’unico toccasana di cui è capace la coltre bianca.
È comprovato che migliora la circolazione sanguigna, serve a tonificare la pelle, diminuisce i dolori e le infiammazioni. Anche le infezioni diminuiscono per le basse temperature, che non permettono a molti batteri di sopravvivere. Oltre ai benefici fisici, ci sono poi quelli psicologici: pare che vedere cadere i fiocchi di neve e contemplare il paesaggio innevato migliori il nostro benessere mentale.