giovedì 3 novembre 2022

NEWS - Mese di novembre 2022 - PROPONIAMO

  Buongiorno a tutte,

iniziamo con questa news le nostre proposte mensili. Ogni mese vorremmo evidenziare alcuni appuntamenti nazionali ed internazionali e dare spunti per cercare di fare nostri i temi. Eccoli:

6 novembre: Giornata internazionale delle Nazioni Unite per la prevenzione dello sfruttamento dell’ambiente in situazioni di guerra e conflitto armato: 

La giornata si propone di sensibilizzare la società sugli effetti dannosi prodotti dalla guerra e dai conflitti armati sull’ambiente. Vittime della guerra sono i soldati e i civili, ma anche le risorse naturali e gli ecosistemi. Gli effetti dei conflitti sull’ambiente vengono troppo spesso trascurati. Il messaggio alla base della celebrazione di questa giornata è quello di garantire che la protezione dell’ambiente venga ricompresa nelle più ampie strategie per la prevenzione dei conflitti e il mantenimento della pace. Non può esistere una pace duratura se vengono distrutte le risorse naturali e gli ecosistemi sui quali si basano i mezzi di sussistenza della popolazione. 

 

13 novembre: Giornata mondiale della gentilezza:

 Il 13 novembre p.v., come da alcuni anni a questa parte, si celebrala la Giornata mondiale della GENTILEZZA.

            Gentilezza è sinonimo di pazienza, sensibilità, empatia. Vuol dire offrire attenzione a chi abbiamo intorno, anche attraverso piccoli gesti.

            Ma che c’entra la gentilezza con l’ecologia, tema di cui ci stiamo occupando e che vogliamo approfondire?



L’espressione “conversione ecologica” coniata dal pensiero sociale di papa Francesco, fa riferimento alla teoria della “ecologia integrale” che comprende certamente i sistemi economici, politici e lo stesso ambiente che ci ospita e ci genera, ma è fatta innanzitutto dalla rete delle relazioni umane e dalla loro qualità.

            Si avverte il bisogno di tratteggiare stili, modelli e prassi relazionali di vicinanza, di giustizia e di cura. La virtù della cura domanda un andamento lento, non frettoloso e nello stesso tempo attiva lo sguardo, la vista esteriore ed interiore; si identifica con l’attitudine di prendersi a cuore una relazione, un bisogno, un sogno.

La pratica della gentilezza come stile di vita interiore e di relazione, diventa rigenerante per la nostra società.

            Ma concretamente cosa possiamo fare noi?

            Cominciare a pensare ai tanti modi con i quali essere ed offrire gentilezza: la cortesia dei piccoli gesti, la pazienza, l’ascolto dei bisogni degli altri. La gentilezza è buona educazione, dire parole come grazie, per favore, prego e scusa. La gentilezza è anche essere altruisti, generosi e disponibili con gli altri. La gentilezza è una pratica di attenzione e buone maniere che rende migliori noi e gli altri e per questo dovrebbe essere festeggiata ogni giorno.


Essere gentili è un approccio che ha delle ricadute positive su ogni aspetto della nostra vita e su quella di chi ci sta accanto. La logica è che se siamo gentili con noi stessi, saremo automaticamente più gentili anche con il mondo che ci circonda.

 

L’obiettivo di questa giornata è quello di guardare oltre noi stessi per renderci conto che siamo cittadini del mondo e che, in quanto tali, abbiamo spazi e presenze da condividere, abbiamo dei luoghi pubblici da curare, degli animali da proteggere, un sistema da conservare e uomini da accogliere e valorizzare.

 

 

 L'importanza della gentilezza

Se vogliamo dare avvio a un miglioramento, se vogliamo raggiungere l’obiettivo di una coesistenza non solo pacifica, ma anche di crescita, dobbiamo focalizzare la nostra attenzione e le nostre cure su quello che abbiamo in comune. Solo così possiamo essere parte di un mondo migliore.

 


 

Dall’Enciclica Fratelli Tutti di Papa Francesco

Recuperare la gentilezza

222. L’individualismo consumista provoca molti soprusi. Gli altri diventano meri ostacoli alla propria piacevole tranquillità. Dunque si finisce per trattarli come fastidi e l’aggressività aumenta.
Ciò si accentua e arriva a livelli esasperanti nei periodi di crisi, in situazioni catastrofiche, in momenti difficili, quando emerge lo spirito del “si salvi chi può”. Tuttavia, è ancora possibile scegliere di esercitare la gentilezza. Ci sono persone che lo fanno e diventano stelle in mezzo all’oscurità.
 
 
223. San Paolo menzionava un frutto dello Spirito Santo con la parola greca chrestotes (Gal 5,22), che esprime uno stato d’animo non aspro, rude, duro, ma benigno, soave, che sostiene e conforta.
La persona che possiede questa qualità aiuta gli altri affinché la loro esistenza sia più sopportabile, soprattutto quando portano il peso dei loro problemi, delle urgenze e delle angosce. È un modo di trattare gli altri che si manifesta in diverse forme: come gentilezza nel tratto, come attenzione a non ferire con le parole o i gesti, come tentativo di alleviare il peso degli altri. Comprende il «dire parole di incoraggiamento, che confortano, che danno forza, che consolano, che stimolano», invece di «parole che umiliano, che rattristano, che irritano, che disprezzano». [208]
 


224. La gentilezza è una liberazione dalla crudeltà che a volte penetra le relazioni umane, dall’ansietà che non ci lascia pensare agli altri, dall’urgenza distratta che ignora che anche gli altri hanno diritto a essere felici. Oggi raramente si trovano tempo ed energie disponibili per soffermarsi a trattare bene gli altri, a dire “permesso”, “scusa”, “grazie”. Eppure ogni tanto si presenta il miracolo di una persona gentile, che mette da parte le sue preoccupazioni e le sue urgenze per prestare attenzione, per regalare un sorriso, per dire una parola di stimolo, per rendere possibile uno spazio di ascolto in mezzo a tanta indifferenza. Questo sforzo, vissuto ogni giorno, è capace di creare quella convivenza sana che vince le incomprensioni e previene i conflitti. La pratica della gentilezza non è un particolare secondario né un atteggiamento superficiale o borghese. Dal momento che presuppone stima e rispetto, quando si fa cultura in una società trasforma profondamente lo stile di vita, i rapporti sociali, il modo di dibattere e di confrontare le idee. Facilita la ricerca di consensi e apre strade là dove l’esasperazione distrugge tutti i ponti.


PREGHIERA DI SAN VINCENZO DE PAOLI

Signore, fammi buon amico di tutti.
Fa’ che la mia persona ispiri fiducia:
a chi soffre e si lamenta,
a chi cerca luce lontano da Te,
a chi vorrebbe cominciare e non sa come,
a chi vorrebbe confidarsi e non se ne sente capace.

Signore aiutami,
perché non passi accanto a nessuno con il volto indifferente,
con il cuore chiuso, con il passo affrettato.

Signore, aiutami ad accorgermi subito:
di quelli che mi stanno accanto,
di quelli che sono preoccupati e disorientati,
di quelli che soffrono senza mostrarlo,
di quelli che si sentono isolati senza volerlo.

Signore, dammi una sensibilità
che sappia andare incontro ai cuori.

Signore, liberami dall’egoismo,
perché Ti possa servire,
perché Ti possa amare,
perché Ti possa ascoltare
in ogni fratello che mi fai incontrare.

La Commissione Laudato sii

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