sabato 17 giugno 2023

NEWS - Mese di GIUGNO 2023 - PROPONIAMO N3

 Buongiorno a tutte,per il mese di GIUGNO il terzo appuntamento che vi proponiamo è:

 


 

La Giornata della desertificazione e della siccità (Desertification & Drought Day) si celebra ogni anno il 17 giugno. Indetta nel 1995 dalle Nazioni Unite per promuovere la consapevolezza degli sforzi internazionali per combattere la desertificazione e gli effetti della siccità.

Il termine “desertificazione” fa eco alle lande misteriose e aride del deserto, ma l’accezione del fenomeno non è positiva, ed è più vicino di ciò che crediamo. Con l’aumento delle temperature e l’espansione demografica a livello globale, la vulnerabilità del pianeta e l’erosione del suolo stanno aumentando esponenzialmente.


 

Che cos’è la desertificazione: cause e conseguenze dell’erosione del suolo

Circa il 40% della superficie del pianeta ospita le cosiddette “zone aride”: quelle fasce aride, semi-aride e subumide secche in cui le precipitazioni annuali sono inferiori al fabbisogno terrestre, estremamente scarse o variabili.

L’attività umana intensiva e prolungata in queste zone e in altre aree fragili del pianeta può portare alla desertificazione: un fenomeno di degradazione permanente dei terreni, con conseguente erosione del suolo e incapacità della terra di trattenere l'acqua o di far crescere le piante. Se il suolo non riesce a produrre, gli esseri viventi non possono sopravvivere. I naturali rischi legati alla desertificazione coinvolgono l’intera biosfera, con fauna e popoli costretti a emigrare a causa dell’infertilità del terreno.

Da cosa è causata la desertificazione?

La causa principale della desertificazione è la vita quotidiana dell’uomo. Nonostante questo evento si sia verificato durante tutto il corso della storia, proprio per il suo legame con l’essere umano, gli ultimi anni hanno visto un degenerare dei fenomeni di erosione del suolo, anche a causa dell’aumento delle temperature. L’inurbamento, le pratiche agricole e di allevamento, lo spreco di acqua, l’estrazione mineraria sono tutte attività con un comune denominatore: lo sviluppo della società e lo sfruttamento delle risorse. L’urbanizzazione porta all’abbattimento di alberi e alla fuga della vegetazione; con l’allevamento, gli zoccoli degli animali calpestano la terra e le sostanze nutritive del suolo si prosciugano a causa delle colture.

La desertificazione in Italia: qual è il rischio nel Bel Paese?

Anche l’Italia è sempre più arida. Secondo l’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), il 28% del territorio è a rischio degrado. I fenomeni legati all’erosione sono diffusi principalmente nelle regioni del Sud e del Centro, ma interessano anche alcuni territori del Nord. In Sicilia, circa il 70% della superficie presenta un grado medio-alto di vulnerabilità ambientale, seguita da Molise, Puglia e Basilicata.

Nel 2022 in particolare, a causa dell’abbassamento di fiumi e laghi nelle regioni Padane, i territori hanno subito un inaridimento senza precedenti. Il livello di precipitazioni è sceso drasticamente, con picchi di siccità che hanno messo a rischio l’agricoltura Italiana.

Come proteggere il pianeta dall’erosione del suolo?

Una delle soluzioni più efficaci per prevenire la desertificazione e invertire la rotta è migliorare le pratiche agricole e di allevamento, adottando misure green e atteggiamenti sostenibili. Tra questi, le due tecniche più gettonate al momento sono la piantumazione e l’agroecologia: la prima porta zone d’ombra e accumulo di umidità nelle zone aride, mentre la seconda vuole ripensare i principi dell’agricoltura sostenibile tramite il riciclaggio della biomassa.

Con la Convenzione contro la desertificazione, le Nazioni Unite si impegnano a raggiungere obiettivi di neutralità del degrado del suolo. Tra le misure previste, le più importanti riguardano la collaborazione con le piccole aziende e gli agricoltori per diminuire il consumo idrico, preservare la fertilità dei terreni coltivabili e riparare quelli degradati.

Un esempio emblematico è la figura di Yacouba Sawadogo: originario del Burkina Faso, l’agricoltore ottantenne ha mostrato coraggio e determinazione nel voler contrastare il fenomeno della desertificazione. Yacouba ha tentato di ottimizzare la tecnica delle fosse Zai: recandosi in terreni non più fertili, ha riempito le buche di foglie ed escrementi per stimolare la riproduzione delle termiti. Questi esseri scavano piccoli cunicoli nel terreno, favorendo così l'accumulo di umidità e l’immagazzinamento dell'acqua: un’azione che contribuisce a iniettare sostanze nutritive e ristabilire l’equilibrio naturale del suolo.

Problemi a lungo termine, soluzioni possibili…..

Troppo spesso prestiamo attenzione solo agli effetti visibili della siccità, mentre la desertificazione progressiva ha numerosissimi effetti a lungo termine, ben più preoccupanti:

  • riduzione delle falde acquifere
  • impoverimento di flora e fauna
  • perdita di biomassa e scomparsa di specie endemiche in favore di nuove specie colonizzatrici più resistenti

La desertificazione è l'effetto più grave dei fenomeni di degrado del suolo dovuta all'azione dei cambiamenti climatici e alla pressione antropica.  Le leve principali per combatterla, oltre che basarsi sulla lotta ai cambiamenti climatici, sono:

  • incentivare l'agricoltura sostenibile (meno suolo e meno acqua consumata per la produzione)
  • incentivare l'edilizia sostenibile e bloccare il consumo del suolo
  • piantare alberi, difendere dal degrado i boschi esistenti.

 Puoi approfondire l'argomento guardanto i seguenti:


https://www.youtube.com/watch?v=HzCRCWJxwpY


 
 

Buon approfondimento!

le sorelle della Commissione Laudato sii

 

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